domenica 25 aprile 2010

capelli

L'altra sera per festeggiare il mio ritorno in patria adottiva nordica ho chiamato Riikka e le he chiesto di tagliarmi i capelli. Quindi dopo una cena a base di noodles, abbiamo trasformato camera mia in un salone da parrucchiera buttando sul pavimento fogli di quotidiani giapponesi attorno alla sedia su cui mi sono seduta con i capelli bagnati e un asciugamano sulle spalle.
L'operazione ha richiesto più di un'ora in cui, ascoltando musica rigorosamente finlandese, il mio cuore si agitava per la paura di ritrovarmi pelata o con un taglio asimmetrico. Alla fine, contro ogni mia aspettative, il risultato mi ha lasciata totalmente soddisfatta ed è stato festeggiato con l'apertura della bottiglia di grappa che avevo comprato all'aeroporto di Treviso quando sono tornata a Oslo dopo le brevissime vacanze di Pasqua.
Dai miei capelli si legge chiaramente ogni necessità di cambiamento. Una ricerca di fiducia nel futuro. Un modo di affermarsi tra gli altri in modo diverso, di dire Ci-sono-anch'io.

e quando perdo il senso e non mi sento niente
io chiedo ai miei capelli di darmi la conferma che esisto
e rappresento qualcosa per gli altri
di unico
vivo
vero
e sincero

Capelli - Niccolò Fabi, 1998

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