giovedì 24 giugno 2010

Tutta la vita davanti

Considerazioni a caldo dopo aver visto Tutta la vita davanti, regia di Paolo Virzì, 2008:
  • a qualche minuto dalla fine sono scoppiata a piangere per la frustrazione e la rabbia accumulata nelle due ore precedenti, precedendo di pochi secondi Isabella Ragonese che si scioglie in un pianto liberatore per le stesse ragioni tra le braccia di una sconosciuta anziana, la quale la consola con pasta e ceci, pollo arrosto ricoperto di tanto rosmarino e patate al forno;
  • il pensiero di tornare in patria e di dover lì cercare lavoro mi crea nello stomaco un misto di paura|apprensione|agitazione|ansia;
  • come volevasi dimostare, sono le donne a tessere le fila di ogni storia e sono le uniche a rimanere in piedi alla fine;
  • gli uomini sono tutti uguali, a prescindere dalla classe sociale di appartenenza (e Virzì, in quanto appartenente alla categoria lo sa bene).
Un ultimo pensiero all'attrice Paola Tiziana Cruciani, prima ed ex moglie del regista. Nel film recita il ruolo della madre di Sonia, interpretata da Micaela Ramazzotti, attuale moglie di Virzì, incontrata durante le riprese.
Insomma, io a Virzì gli voglio bene e tutto quanto, e proprio per questo mi dispiace che sia ricaduto pure lui nello stereotipo del cinquantenne che si mette con una che potrebbe essere la figlia (di sua moglie!)...

martedì 22 giugno 2010

the end


Caro parte domani mattina.
Due ore fa abbiamo chiuso insieme la porta della sua stanza vuota di tutte le sue cose. Senza lacrime o tante parole, e solo con la certezza che ci vedremo ancora.

Ci siamo ritrovati a chiacchierare di come sia triste dirsi goodbye al limite della sera e di questi mesi da Erasmus io, Riikka, Florian e Yuichi sulla terrazza del terzo piano di Pilestredeet, in cui Caro ha vissuto da agosto a oggi. Noi, i quattro superstiti, con gli occhi tristi e il cuore un pò più pesante.
E l'unica cosa a cui riesco a pensare ora è che ho voglia di guardare Il favoloso mondo di Amelie, mangiando i lasciti culinari della mia poulette (:

lunedì 21 giugno 2010

Friendly fires

Dopo serate di barbeque, in cui ci si ciba solo di sandwich ripieni di pølse, cipolla disitratata e tanta tanta senape, patatine sørland alla creme fraiche e quadretti di cioccolata, finalmente stasera Emilie ci ha cucinato una cena tipica norvegese sana a base di salmone e verdure fresche.
E in onore mio e di Caro, ha preparato per dolce le tradizionalissime kanelbolle :)

Domani sarà l'ultima serata di Caro a Oslo. Tutto da martedì cambierà e si farà più palpabile l'arrivo della conclusione di questi mesi da Erasmus.
Sarà davvero la fine di un'era, come si dicono Monica e Rachel quando quest'ultima lascia il loro appartamento per trasferirsi a casa di Joey e lasciare il suo posto a Chandler.

martedì 8 giugno 2010

notte dopo gli esami

Ho fatto l'esame dopo pranzo senza rendermene tanto conto dopo due notti di campeggio e l'ultima passata nel treno Stavanger-Oslo. Domani sera ci sarà la festa a casa di Per Olaf e dopodichè il semestre oslese potrà dichiararsi concluso. E' strano pensare che le persone con cui ho condiviso tutti i giorni di questi ultimi cinque mesi forse da dopodomani non le rivedrò più.
Chissà cosa pensano gli altri, i norvegesi intendo.

Fine fine... sento aria di fine. Anche perchè, e qui arriva la nota stupidina a piè di giornata, o di semestre, (che poi... chissà perchè i piedi si considerano come parte finale dei nostri corpi quando in realtà è da lì che tutto parte?) ho appena finito di vedere l'ultima puntata di Tutti pazzi per amore 2 e all'arrivo dei titoli di coda, con i saluti ai macchinisti, fonici, sceneggiatori e parrucchieri vari scritti su cartoni colorati, mi è scesa giù dritta alla stomaco una malinconia...

E adesso che si fa?

venerdì 4 giugno 2010

Northern Lights

Lavoro al computer nella notte da poco cominciata e tra due ore già pronta a trovare fine nella luce del nord. I suoi confini così netti e duri durante l'inverno, si fanno più fragili e incerti man mano che passano i giorni. Man mano che passano le ore.
Si avverte nell'aria la resa che si fa sempre più totale del manto buio della volta del cielo.
E dobbiamo arrenderci anche noi a questa luce che non vuole cedere il passo alla notte e al riposo.
E' una natura forte e rigida che chiama. All'inizio della primavera era invitante, piena di promesse, ma ora pensando al lungo buio inverno l'unica sensazione che provo è nostalgia e l'unica parola a cui penso è sollievo.

Devo finire le tavole entro le 17 di domani.
Questi giorni dormo poco e male, come sempre in questi periodi.

Ma il buio, il tè alla lavanda col latte e i Bowerbirds sono la combinazione ideale contro la stanchezza (: