giovedì 24 giugno 2010

Tutta la vita davanti

Considerazioni a caldo dopo aver visto Tutta la vita davanti, regia di Paolo Virzì, 2008:
  • a qualche minuto dalla fine sono scoppiata a piangere per la frustrazione e la rabbia accumulata nelle due ore precedenti, precedendo di pochi secondi Isabella Ragonese che si scioglie in un pianto liberatore per le stesse ragioni tra le braccia di una sconosciuta anziana, la quale la consola con pasta e ceci, pollo arrosto ricoperto di tanto rosmarino e patate al forno;
  • il pensiero di tornare in patria e di dover lì cercare lavoro mi crea nello stomaco un misto di paura|apprensione|agitazione|ansia;
  • come volevasi dimostare, sono le donne a tessere le fila di ogni storia e sono le uniche a rimanere in piedi alla fine;
  • gli uomini sono tutti uguali, a prescindere dalla classe sociale di appartenenza (e Virzì, in quanto appartenente alla categoria lo sa bene).
Un ultimo pensiero all'attrice Paola Tiziana Cruciani, prima ed ex moglie del regista. Nel film recita il ruolo della madre di Sonia, interpretata da Micaela Ramazzotti, attuale moglie di Virzì, incontrata durante le riprese.
Insomma, io a Virzì gli voglio bene e tutto quanto, e proprio per questo mi dispiace che sia ricaduto pure lui nello stereotipo del cinquantenne che si mette con una che potrebbe essere la figlia (di sua moglie!)...

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