domenica 28 febbraio 2010
mezzora
Non c'è cosa più bella di chiacchierarci insieme appoggiati a un frigorifero con in mano un bicchiere di rosso.
mercoledì 24 febbraio 2010
Bohème
sabato 20 febbraio 2010
If you always do what interests you, at least one person is pleased.*

Katharine Hepburn's Brownies
60gr cioccolato fondente 120gr burro 2 uova 1 tazza di zucchero
1 cucchiaino di essenza di vaniglia 35gr farina 1/2 cucchiaino sale
1 tazza di noci spezzettate (facoltativo)
Sciogli a bagno maria il cioccolato con il burro. Aggiungi poi zucchero, vaniglia e uova e mescola a fondo. Unisci farina e sale (e le noci). Distribuisci l'impasto su una tortiera imburrata e infarinata e cuoci a 165° per 40 minuti.
*Ovviamente il titolo è una citazione di KH. In questo caso, at least, anche i miei coinquilini sembrano contenti che io abbia passato la serata a fare qualcosa di cui avevo voglia!
**Questa foto, sebbene bruttina, mi è costata almeno venti minuti ed è stata preceduta da almeno altre 30 foto dello stesso soggetto e, a dirla tutta, pressochè uguali. Si richiede, a questo punto, di apprezzare gli sforzi della sottoscritta :)
venerdì 19 febbraio 2010
invisibile - paul auster
Invisibile è un libro che si fa leggere nell'arco di qualche giornata: la vicenda appassiona e la seconda parte in particolare (come ben dice Gabriele Romagnoli nel suo blog che ho copiato qui sotto) è veramente bella: capitolo in cui Auster riesce a narrare con leggerezza il rapporto a dir poco complicato tra il protagonista e la sorella. Il testo si compone infatti di quattro parti, dall'Autunno all'Inverno, e la storia si arrichisce fluidamente man mano che le relazioni che i personaggi intrecciano tra loro cambiano al variare delle stagioni.

L'illuminazione riguardo il titolo arriva a pag.76 dell'edizione italiana, quando Adam, assunto alla Butler Library del campus della Columbia con l'unica mansione di rimettere i libri tornati dal prestito al loro scaffale, sbaglia la collocazione di un testo di storia medievale tedesca, riponendolo a pochi centimetri dal suo posto usuale. Viene immediatamente ripreso dal suo superiore, il triste signor Goines, che lo ammonisce così: "Se un libro viene messo al posto sbagliato può andare perduto per vent'anni o più, forse per sempre".
Ad Adam lì per lì sembra una cosa da poco, ma poi capisce il principio affermato dal vecchio:
"Metti qualcosa nel posto sbagliato, e anche se è ancora lì - molto probabilmente proprio sotto il tuo naso - può sparire per tutto il tempo rimanente".
Ed è esattamente così che accade in tutto il romanzo. La verità è lì - vicina, tangibile - ma solo nell'ultima pagina si renderà visibile agli occhi dei protagonisti (e lettori).
Ultima cosa: Auster riesce con le brevi descrizioni di Margot e Gwen e, non ultima, Cécile a inquadrare un intero universo femminile con una delicatezza che pochi altri sanno avere.
Basta, non vi voglio dire altro. I libri vanno semplicemente letti.
'Sono anni che continuo a leggere Paul Auster anche se combina pasticci, perché ha comunque una voce. Poi prendete l'ultimo, "Invisibile", Einaudi, scombinato, con ancora una volta una storia dentro la storia, eppure la seconda parte di quattro, quella chiamata Estate, quella è stupenda. E basta a farlo leggere.'
dal blog di Gabriele Romagnoli, Navi in Bottiglia, 31 dicembre 2009
giovedì 18 febbraio 2010
Si può essere qualcuno semplicemente pensando

tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato
domenica 14 febbraio 2010
valentine's day

giovedì 11 febbraio 2010
coincidenza e destino
Ogni volta che esce un pezzo nuovo di Jovanotti io lo ascolto all'estero.
Quando uscì Fango ero a Bristol e lo ascoltai per la prima volta sulla sua pagina Myspace seduta sul divano in cucina dell'appartamento della Stefi.
Un mese fa, Baciami ancora l'ho scaricato da iTunes dalla mia prima stanzetta qui ad Oslo, in mezzo ai boschi e prati e tetti innevati dello studentato di Kringsja.
E mi accompagna tutte le sere a casa, quando sull'autobus 54direzione Kjelsja me ne torno allo studentato di Bjolsen.
un posto nel mondo
Ad ogni modo, è andata. C'è ancora tanto da fare e da imparare e da leggere e studiare, ma sono piena di voglia di lavorare e approfondire la tematica del corso (il rapporto tra Natura e Cultura, mediato dall'Architettura che si fa Infrastruttura, ma ne parlerò prima o dopo), quindi tanto meglio.
Ieri sera, mentre ero in autobus nel viaggio verso casa, pensavo a dove si trovi in questi giorni. Non viene a scuola da venerdì. Non so se sia scappato in India, se sia a casa della sua famiglia, se sia andato a Berlino per il suo compleanno. Non so che posto del mondo stia occupando, Ora. Non so se sia fermo nella sua stanza alla scrivania a preparare il plastico per la sua presentazione. Non so se le sue gambe lo stanno muovendo per chissà quali strade o percorsi. Non so se sia a letto ammalato. Non so se sia con qualcuno o se passi il suo tempo da solo. Non so che libro ci sia appoggiato a faccia in giù sul suo comodino. Non so se ha un comodino vicino al letto. Non so se sta leggendo qualcosa in questo periodo. Non so se gli piace leggere. Non so cos'ha mangiato ieri. Nè stamattina a colazione. Non so se ha l'abitudine di fare colazione. Non so qual è il caffè che preferisce bere. Non so se preferisce il tè al caffè.
Ma, nonostante questa mia ignoranza, mi piace.
'In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar (provare nostalgia), che viene dal catalano enyorar, a sua volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.'
Milan Kundera _ L'Ignoranza
2001
Ieri abbiamo seguito una conferenza di un docente della Penn University di Philadelphia, amico di Per Olaf. Parlava della differenza che intercorre tra essenza e esistenza, inizialmente facendoci il semplice esempio di un cavallo. Ognuno di noi può disegnare un cavallo, può intagliarne la figura nel legno, modellarlo con la plastilina lavorandoci a lungo, e comunque non avere la minima idea di cosa l'essenza di un cavallo sia.
Così per l'architettura. Puoi studiare tutte le piante di tutte le chiese del passato, ridisegnare centinaia di edifici sacri antichi, ma il tuo progetto non può considerarsi davvero un'architettura se non possiede in sè l'essenza di un edificio di culto. Per Olaf la chiama Energia, quel qualcosa da cui non si può scappare.
Qualcosa che c'è e basta. Come il carattere con cui sei nato, quello che sei. Da lì non si scappa.
Seneca in una lettera all'amico Lucilio -il quale gira il mondo nella speranza che il mondo lo cambi- scrive: 'Animum debes mutare non caelum'. Ci ritornerò prima o dopo su questa faccenda, che sento particolarmente.
Divagazioni strettamente necessarie giusto per affermare che mi piace, pur non sapendo perchè e non conoscendo quasi nulla di lui. Ma è così. Succede.
martedì 9 febbraio 2010
You can't always get what you want 1#
- andare al cinema a vedere una sòla pazzesca per avere una scusa per piangere al buio
- andare al cinema per vedere una cagata pazzesca e sentire i norvegesi ridere sguaiatamente
- andare a cena fuori (ma se non ci vado è anche per una questione di schei)
- guardare tutta una serie di Sex and the City
- invitare qualcuno (...) a bere una birra
- fare la lavatrice e restare a guardare i miei vestiti girare vorticosamente nel cestello con le mie lenzuola
- comperarmi vestiti nuovi
- e ovviamente un paio di scarpe
- leggere buttata sul letto un libro di Anna Gavalda per la seconda volta
- telefonare a qualche amico per fare due chiacchiere
- girovagare nella grande rete alla ricerca dei trailers dei film in uscita
- imparare il norvegese per poter dire "Usciamo a bere una birra?"
- darmi lo smalto
- dormire.
lunedì 8 febbraio 2010
i don't like mondays
Non riesco a stare tranquilla, forse perchè sono caduta per la seconda volta per strada e ho preso una gran paura, dato che mi sono resa conto che qualsiasi cosa mi accada qui, devo affrontarla da sola. O forse sono agitata perchè non mi arrivano idee per il progetto e mercoledì c'è la prima revisione e io devo ancora provare a fare un plastico.
Fatto sta, che ho le ansie. Odio dover parlare di fronte alla classe e mercoledì dovrò farlo. Ho paura di fare brutte figure, di dire cazzate, che le mie idee vengano reputate scemenze, ho paura di non aver capito bene il tema della consegna....
Comunque ho passato un bel fine settimana. Sabato sera siamo andati al Mono a Torshov a ballare fino alla chiusura del locale. Peccato che per iniziare a muovermi un pochino sulla pista io debba essere ben avanti con le birre, che qui valgono come oro. Ieri sera invece abbiamo cenato a casa di Chris noi soliti Erasmus ed è stato bello cucinare tutti insieme. Mentre tragliuzzavo le carote in piccoli pezzi ripensavo al mio appartamento veneziano e a tutti i polletti al curry che lì sono stati consumati, sia ai tempi di Zatti e Quirin, che ai tempi di Mattia e Nicola.
Adesso mentre lavoro mi ascolto il nuovo amico Pete Doherty, sperando sia in grado di infondermi un pizzico d'ottimismo. O almeno, di menefreghismo e di distanza rispetto al mio lavoro.
Meno sei coinvolta in una faccenda, meglio la affronti.

Una donna sui quaranta va a trascorrere le vacanze di primavera in una pensione sulla costa che non vede clienti da un paio d'anni, gestita da un uomo che vive con un cane nell'attesa "che il tempo passi". Lì creerà con lui e altri personaggi una pacifica comunità rendendosi conto che dalla solitudine si impara soltanto quanto sia fondamentale la condivisione nella vita di tutti i giorni.
E' introdotto il neologismico concetto di Twilighting, che non è la passione per Pattinson e i vampiri, bensì lo stato mentale che ti porta a ricordare il passato, a pensare a qualcuno, a perderti nei tuoi pensieri, o a non averne nessuno per la testa.
"I'm going down to the beach." "To twilight?" "Maybe..."
giovedì 4 febbraio 2010
maniac

E ho saldato tutto il giorno.
Ho creato, da una lastra di alluminio di 2mm di spessore, un cubo di lato 10cm, di cui vado molto fiera, anche se magari è una schifezza agli occhi di chi non capisce che ci ho lavorato su almeno 4 ore.
Adesso sarà il caso che mi metta a lavorare al progetto e che la smetta di fare cose assolutamente inutili.
lunedì 1 febbraio 2010
color my life with the chaos of trouble
Per chi non avesse visto il film 500 days of summer, un solo consiglio.
Guardatelo!