venerdì 19 febbraio 2010

invisibile - paul auster

Ho finito da qualche giorno la lettura dell'ultimo libro di Paul Auster, di cui l'anno scorso avevo letto Follie di Brooklyn, che mi aveva divertito non poco.
Invisibile
è un libro che si fa leggere nell'arco di qualche giornata: la vicenda appassiona e la seconda parte in particolare (come ben dice Gabriele Romagnoli nel suo blog che ho copiato qui sotto) è veramente bella: capitolo in cui Auster riesce a narrare con leggerezza il rapporto a dir poco complicato tra il protagonista e la sorella. Il testo si compone infatti di quattro parti, dall'Autunno all'Inverno, e la storia si arrichisce fluidamente man mano che le relazioni che i personaggi intrecciano tra loro cambiano al variare delle stagioni.







L'illuminazione riguardo il titolo arriva a pag.76 dell'edizione italiana, quando Adam, assunto alla Butler Library del campus della Columbia con l'unica mansione di rimettere i libri tornati dal prestito al loro scaffale, sbaglia la collocazione di un testo di storia medievale tedesca, riponendolo a pochi centimetri dal suo posto usuale. Viene immediatamente ripreso dal suo superiore, il triste signor Goines, che lo ammonisce così: "Se un libro viene messo al posto sbagliato può andare perduto per vent'anni o più, forse per sempre".
Ad Adam lì per lì sembra una cosa da poco, ma poi capisce il principio affermato dal vecchio:
"Metti qualcosa nel posto sbagliato, e anche se è ancora lì - molto probabilmente proprio sotto il tuo naso - può sparire per tutto il tempo rimanente".
Ed è esattamente così che accade in tutto il romanzo. La verità è lì - vicina, tangibile - ma solo nell'ultima pagina si renderà visibile agli occhi dei protagonisti (e lettori).
Ultima cosa: Auster riesce con le brevi descrizioni di Margot e Gwen e, non ultima, Cécile a inquadrare un intero universo femminile con una delicatezza che pochi altri sanno avere.
Basta, non vi voglio dire altro. I libri vanno semplicemente letti.



'Sono anni che continuo a leggere Paul Auster anche se combina pasticci, perché ha comunque una voce. Poi prendete l'ultimo, "Invisibile", Einaudi, scombinato, con ancora una volta una storia dentro la storia, eppure la seconda parte di quattro, quella chiamata Estate, quella è stupenda. E basta a farlo leggere.'


dal blog di Gabriele Romagnoli, Navi in Bottiglia, 31 dicembre 2009

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